lunedì 25 maggio 2009

lesson #1: the french kiss

Certe volte accendo la televisione solo per guardare questa pubblicità. E ogni volta mi ammazzo dalle risate.

giovedì 26 febbraio 2009

panzani, basta la parola




Vado al supermercato - forse il posto migliore per comprendere le abitudini di un popolo - e trovo sugli scaffali la gloriosa pasta Panzani con la sua confezione appariscente.

Ed inevitabilmente ripenso all'analisi approfondita che Roland Barthes, buonanima, aveva fatto di una vecchia pubblicità e della sua buona efficacia.

Poi mi torna in mente l'Italia e penso alle possibilità di successo che il marchio potrebbe avere sul mercato nostrano.
E non è solo il fatto che provare a vendere la pasta agli italiani suona proibitivo almeno quanto vendere il ghiaccio agli eschimesi.

Se uno ci pensa su un attimo è pure vero che gli svizzeri sono stati in grado di inondarci di caffè, negli ultimi tempi.

A Panzani va riconosciuto il merito - o quantomeno il realismo - di non averci neppure provato. Mettiamola così, probabilmente il nome non impressionerebbe favorevolmente la fiducia dei consumatori. E i pregiudizi sono duri a morire.
Panzani, basta la parola.

domenica 8 febbraio 2009

(Scarlett Johansson + TV on the radio) : Tom Waits = This mortal coil : Tim Buckley?



Ieri ho approfittato dei 'saldi' in un negozio di dischi ed ho acquistato a 6 € il disco di Scarlett Johansson 'Anywhere I lay my head'.
Il prezzo non eccessivamente proibitivo mi ha fatto propendere per l'acquisto: all'inizio non ero molto convinto.

Non mi aspettavo un capolavoro ed effettivamente non si tratta di un capolavoro, ma direi che il disco passa tranqullamente la prova del primo ascolto.
Se non si conoscono il come, il cosa, il perché, se non si conoscono neppure le canzoni, il disco funziona abbastanza bene.

Se invece ci si rende conto di trovarsi davanti al primo (per quello che mi risulta) disco di una diva di hollywood, che interpreta dei classici di Tom Waits e con la produzione di David Andrew Sitek, leader dei TV on the radio, il risultato può non essere lo stesso.
Chiamateli pregiudizi.

Il punto è che si tratta di un progetto piuttosto ambizioso, per il quale Scarlett Johansson è stata chiamata a metterci la faccia - cosa che le riesce sempre benissimo - e la voce, un po' meno bene, ma neppure inascoltabile. E poi Tom Waits ha una voce che da sola è un genere musicale, ma non certo 'bella' in senso classico.

Tra le note di copertina il gioco è a carte scoperte: David Andrew Sitek ammette di avere come punto di riferimento i dischi (e le cover) di This mortal coil, formazione di punta dell'etichetta 4AD tra anni '80 e '90. E non è un caso che la 4AD sia l'etichetta che ha sotto contratto i TV on the radio. E non è neppure un caso che ad occuparsi del song order sequencing sia Ivo Watts-Russell, anima storica di 4AD, Cocteau Twins e This mortal coil.

Si tratta di un disco che segue una ricetta ben precisa, quasi una formula matematica. Ma non sempre la matematica funziona nella musica.
Se volete farvi un'idea vi do degli esempi.

Questa è la splendida 'Song to the siren' di Tim Buckley.

Discover Tim Buckley!


E questa è la stessa canzone nella versione di This mortal coil.


Questa è 'Anywhere I lay my head' nell'originale di Tom Waits.

Discover Tom Waits!


E questa la versione di Scarlett Johansson e compagnia.

Per come la vedo io è un disco che a tratti funziona, a tratti meno, ma che di spazio per la fantasia ne lascia poco. E poi David Andrew Sitek, con tutta la simpatia, incomincia ad essere un po' ripetitivo.

sabato 31 gennaio 2009

les yves vs. the hives

Lo scorso fine settimana (o "la scorsa fine settimana"? boh) ho fatto presenza al Festival Bordeaux Rock.

Mi sembra davvero una bella iniziativa: a partecipare sono quasi esclusivamente gruppi della zona e, non ci avrei scommesso, il livello medio è decisamente buono.
Del resto anche la compilation acquistata al modico sovrapprezzo di 3 euro sta lì buona a testimoniarlo.

Fuori dai giudizi di merito musicale, mi ha fatto davvero ridere la trovata di alcuni ragazzi di farsi chiamare Les Yves.



E dopo averli ascoltati il riferimento a The Hives è ancora più esplicito.

Il video degli Hives non lo metto perché, come YouTube mi fa simpaticamente notare:
"Incorporamento disattivato su richiesta dell'utente Universal Music Group".

Vabbè qualcuno di voi sicuramente ce li ha presenti, quei tizi svedesi che cantano in inglese e che vanno vestiti in bianco e nero... perdonate la banalizzazione.

sciopero!



Quando perfino le previsioni del meteo sul televideo vanno in sciopero, be' allora capisci che lo sciopero forse è davvero generale o che poco ci manca.
E quando tu, durante lo sciopero generale, sei a lavoro come sempre allora ti senti un vero crumiro. Una bruttissima sensazione posso giurarlo.

Anche se non hai la minima idea delle motivazioni che spinge la gente a stare lì fuori.
E non basta neppure il fatto di avere ancora il contratto italiano a farti sentire meglio.

E quando il corteo, passando sotto il tuo ufficio, si ferma un attimo e poi grida: "À mort les capitalistes" pensi che forse qualcosa non è andato esattamente come ti aspettavi nell'ultimo periodo.

lunedì 5 gennaio 2009

lupin III, holly e benji e il falso storico

Capita ancora che la tv possa riservare sorprese.
Soprattutto quando sei all'estero.

Mi sono imbattuto in qualcosa che, come minimo, è spiazzante.
Qualcosa che d'ora in poi mi farà guardare il mondo con un occhio diverso.
Nemmeno la scoperta dell'orologio che si muove in senso antiorario aveva scosso le mie certezze quanto quello che sto per raccontarvi.

Siamo tutti cresciuti a botte di cartoni giapponesi e i risultati si vedono. Tutti conosciamo Lupin. Qualcuno di noi si è perfino ostinato a volerlo votare in parlamento. Tutti conosciamo a memoria le sigle della serie.
La più recente (ma anche la più brutta) è senza dubbio questa, quella dell'"incorreggibile" Lupin:




Be' sappiate che la stessa sigla è stata usata in Francia per la versione locale di "Holly e Benji", che qui - tra l'altro - si chiamano "Olive et Tom".
Roba da non crederci:




Ma la cosa più sconfortante è che siamo in netta minoranza, almeno nell'area dell'Europa occidentale, visto che la stessa musichetta fa da sigla anche alla versione spagnola ("Campeones"):



Preso dallo sconforto ho iniziato a gridare al falso storico, all'apostasia, all'eresia. Pensandoci bene con una sigla hanno sistemato 3 serie.

Ma sai che casino quando provi a parlare - tanto per fare 2 chiacchiere - dei cartoni che vedevi da bambino coi tuoi coetanei esteri?
Sicuramente c'è in giro qualcuno che crede che Holly sia cleptomane e che Benji guida una 500.

domenica 30 novembre 2008

mangiare e muoversi




Non mi pare che in Italia si faccia molto per prevenire il cattivo rapporto con il cibo e tutte le patologie e disfunzioni conseguenti.
Se tutti mangiassimo meglio anche lo stato ne trarrebbe beneficio, perché sarebbe possibile una riduzione della spesa sanitaria. Ma la lungimiranza probabilmente non è mai stata il nostro forte.

E' per questo che consiglio a tutti di fare un giro su mangerbouger.fr ('mangiare e muoversi'), un sito a cura del ministero della sanità francese, che spiega in maniera piuttosto precisa e semplice le regole base di una buona alimentazione. Se non ci capite nulla di francese ci sono anche i disegnini, non disperate.